Nel primo articolo di questa breve serie ho presentato le caratteristiche principali della metodica dell’assessment, allo scopo di fornire alcune indicazioni utili per chi dovrà affrontare questo tipo di valutazione, o per chi è semplicemente curioso di conoscerla meglio.

In questo articolo voglio cercare di dare una risposta più chiara a una domanda che viene fatta molto spesso parlando di assessment: “Questo metodo cosa mi dice concretamente della persona valutata?”. La risposta, in poche parole è: ci dice quali sono le sue competenze.

Ora però diventa necessario fare un po’ di chiarezza. Il termine “competenze” è usato in genere per indicare le abilità di una persona e può riferirsi tanto ad aspetti di conoscenza teorica e tecnico-specialistica, quanto alle vere e proprie abilità comportamentali. Questa distinzione, a volte un po’ forzata, è utile per capire meglio cosa cerca di esaminare la metodica dell’assessment: non solo il comportamento del valutato, ma il suo comportamento non influenzato dalle sue conoscenze specifiche. Si parla quindi di capacità comportamentali, abilità trasversali, soft skills e altri termini ancora, ma noi ci limiteremo a chiamarle capacità, per distinguerle dalle conoscenze specialistiche.

Per ottenere indicazioni sulle capacità, tutti gli strumenti propongono situazioni slegate da specifici contesti e ambiti professionali, in modo da evitare che la familiarità, o la mancanza di essa, influenzino le scelte della persona valutata.

Possiamo quindi dire che l’assessment si focalizza sull’osservazione di comportamenti, al fine di valutare le capacità di una persona, tramite l’utilizzo di appositi strumenti che permettono di ridurre al minimo l’influenza delle conoscenze pregresse del valutato.

Un tipico esempio di capacità è la Soluzione dei problemi, che indica l’abilità e la modalità con cui una persona reagisce a situazioni complesse e incerte, in cui bisogna individuare una linea d’azione da intraprendere. Il metodo dell’assessment permette, ad esempio, di capire se la persona tende ad affrontare un problema in modo analitico, raccogliendo ed esaminando tutte le informazioni in modo metodico e dettagliato, oppure sintetico, cercando di formare una visione d’insieme complessiva della situazione, o piuttosto sequenziale, affidandosi all’esperienza pregressa ed adottando soluzioni già sperimentate…

Le possibilità sono molte per ogni capacità e sarebbe eccessivamente complesso elencarle tutte in questo spazio, tuttavia, è possibile definire delle categorie di capacità, in modo da facilitarne la definizione:

  • Capacità intellettive
  • Capacità relazionali
  • Capacità gestionali
  • Capacità emozionali

Le capacità intellettive si rifanno a quegli aspetti di comportamento che sono la diretta conseguenza di una procedura puramente mentale, come la Soluzione dei problemi, oppure la Flessibilità o la capacità di Visione di lungo termine. Queste abilità non hanno solitamente un’immediata applicazione pratica alle attività, ma influenzano in modo profondo la messa in atto delle altre competenze.

Le capacità relazionali si rifanno all’ambito dell’interazione e del confronto, andando a toccare aspetti come la Comunicazione e la Negoziazione, ma anche ambiti più complessi e sfaccettati, come la Gestione dei collaboratori o la Leadership. Si tratta di capacità spesso trascurate e in molti casi poco allenate, ma fondamentali per quasi tutti i ruoli professionali, specialmente quelli di tipo manageriale.

Le capacità gestionali sono quelle più pratiche, collegate alla messa in atto delle attività ed alla loro conduzione: Organizzazione, Controllo, Orientamento al risultato… Queste sono le abilità che possono più di tutte essere influenzate dalle conoscenze specifiche del valutato, devono quindi essere esaminate con gli strumenti adatti, per evitare imprecisioni.

Infine, le capacità emozionali sono legate alla gestione delle situazioni a forte carica emotiva, dove subentra in modo importante resilienza e la capacità di adattarsi e reagire alle difficoltà. Abbiamo quindi aspetti come la Gestione dello stress o la Gestione dei conflitti, abilità essenziali per ogni ruolo e sempre più importanti man mano che si sale nel livello di responsabilità della posizione presa in considerazione.

Un buon profilo di competenze da esaminare in una sessione di assessment deve comprendere capacità provenienti da ognuna di queste aree. Conoscere le capacità e la loro struttura può essere di grande aiuto per chi deve affrontare un assessment: è, infatti, importante far vedere dei comportamenti efficaci in ognuna delle aree che ho illustrato, per poter dare ai valutatori indicazioni chiare su cui basarsi. Se nello svolgere gli esercizi darete indicazioni di comportamento scarse, o legate ad un solo ambito, il vostro profilo lo rifletterà, mettendo in evidenza delle importanti carenze in alcuni ambiti.

Ricordate che i profili più equilibrati tra le diverse aree, tendono ad essere favoriti, spesso anche se mancano di qualità eccezionali. Cercate quindi di mostrate tutto quello che avete, il vostro profilo di capacità non potrà che guadagnarne!

Per il momento è tutto, nel prossimo articolo illustrerò i principali strumenti usati nelle sessioni di assessment, per cui…

…Stay tuned!

#Skilleyd